SPONZ FEST 2017
“All’Incontre’R – Rivoluzioni e mondi al rovescio”
il Festival ideato e diretto da Vinicio Capossela
Oggi è stata presentata la quinta edizione dello Sponz Fest, il festival ideato e diretto da Vinicio Capossela in Alta Irpinia.
“All’Incontre’R – Rivoluzioni e mondi al Rovescio”, questo il titolo della quinta edizione della manifestazione che quest’anno si terrà dal 21 al 27 agosto.
Musica, danza, teatro, letteratura, cinema, escursioni, degustazioni enogastronomiche: come sempre un programma ricco e articolato che per un settimana, dal tramonto all’alba e dall’alba al tramonto, animerà le terre dell’Alta Irpinia.
Sono intervenuti in conferenza stampa:
VINICIO CAPOSSELA, Direttore Artistico Sponz Fest
FRANCO BASSI, Direttore organizzativo Sponz Fest
MICHELE MAFFUCCI, Presidente Associazione Sponziamoci
Rivoluzioni e mondi al rovescio
Nel centenario del più grande evento del ‘900, la Rivoluzione Russa, (la ricorrenza si realizza perfino nella coincidenza del calendario) lo Sponz Fest, giunto alla quinta edizione, vuole cambiare mano e diventare mancino, porsi dalla parte “altra” dell’abitudine e fare una sperimentazione del rovesciamento del mondo.
Rivoluzione è il giro che compie su se stesso il pianeta intorno al sole, rivoluzione è girare al contrario, scardinare l’ordine a cui siamo assuefatti, rivoluzione è ribaltare il punto di vista in modo da potere osservare le cose dal punto contrario. (Esercizio di grande attualità in un mondo che va sempre più irrigidendosi nelle visioni).
All’incontrè è il grido di battaglia delle quadriglie comandate da sposalizio dell’Alta Irpinia. Nel momento culminante del rito dionisiaco della fertilità, quando altro non si può fare per aumentare l’euforia, il Dio della dissipazione – che fa cadere “sponzati come baccalà” – ordina l’insensato: cambiare il giro di danza. Più forte non si può andare, più baccano non si può fare, non si può aumentare il numero dei convitati… ecco arriva allora l’ordine capriccioso, che rompe l’ordine e crea nuovo disordine, che rinnova la vitalità, il ri–Creo (nuova creazione del mondo)… e così si urla: “Contrè!!! Girè!!! All’incontrè”.
Ma siccome la lettera eRRe in queste lingue ispide, forgiate con la zappa, sostituisce vocali e aggettivi, ecco che all’esortazione si aggiunge anche la erre finale. All’incontrè‘Я! con la erre capovolta, come spesso vengono capovolte dai vecchi contadini la esse e la zeta, per dare un effetto straniante, quasi cirillico, all’alfabeto conosciuto. In questa eRRe rovesciata, che celebra il Rovescio alla lettera, stabiliamo il punto di contatto tra una terra svuotata, rivoltosa, ispida e ribelle e un paese lontano, protagonista della più grande rivoluzione.
Ora che la politica ha perso la rappresentatività degli ideali e si è ridotta, nel migliore dei casi, ad amministrazione di consenso, vogliamo restituire l’afflato ideale a una manifestazione popolare che riprende il ribollire della materia bassa. Lo Sponz Fest è nato in un piccolo paese dell’Alta Irpinia per darsi un’occasione di pratica di comunità. Lo sponzamento è la perdita della rigidità, l’ammorbidirsi nel bagno di sudore liberatorio della festa, del ricreo, del sacro tempo dell’inutile. Le società arcaiche e il mondo contadino conservavano ancora nei geni il bagliore dei grandi riti dissipatori dell’antichità, che rinnovavano la terra scuotendola. Questa ri-creazione non è solo fisica, ma anche ideale. Viene dalla circolazione a piede libero delle idee, che si ingigantiscono nel grande vuoto. Il vuoto può essere una risorsa, se non è riempito d’ immondizia.
Le terre dell’interno sono il nostro scheletro e il nostro polmone di aria e d’immaginazione. Sono il luogo fondante della nazione (un Paese fatto di paesi e in gran parte di territori interni che subiscono destini simili, dai terremoti allo spopolamento, allo spogliamento), la radice in cui affonda la nostra ombra. Per questo lo Sponz Fest vuole essere un’occasione ideale di tutta questa Italia interna. All’incontrè’Я è, per esempio, andare proprio in quei luoghi da cui la gente se ne è andata. Già questo è un rovesciamento del mondo, un piccolo atto che può generarne altri. Trascorrere una settimana insieme per costruire un mondo al rovescio, e quindi finalmente un po’ più giusto secondo natura, può essere un atto rivoluzionario ed è quello che ci e vi proponiamo.
Partiamo dalla fine e arriviamo all’inizio. Ecco, vi aspettiamo dalla fine.
Vinicio Capossela
Sponz Fest 2017
V edizione
“All’incontre’Я – Яivoluzioni e mondi al Яovescio”
Il festival ideato e diretto da Vinicio Capossela
Dal 21 al 27 agosto a Calitri e in Alta Irpinia
Calitri, Cairano, Conza, Sant’Angelo dei Lombardi, Rocca San felice, Villa Maina
Racconto al Яovescio
Primo giorno
Come al termine della Creazione il Dio riposò, così anche noi, nel nostro tempo al rovescio, concludiamo la settimana iniziandola col riposo. E ciò vedemmo che era buono.
Primo giorno, ricreazione del mondo.
Un nuovo mondo va formato, un mondo rivoluzionato, il settimo giorno viene subito ed è quello destinato al riposo. L’ordine generante il caos e l’entropia. La rivoluzione astronomica che la terra compie ogni giorno girando su se stessa. Giro di ballo. Si comincia… Contrè…
Secondo giorno
Ci si va preparando, si vanno ponendo indicazioni stradali, camminate, escursioni, annusamenti del territorio… Dirigiamo verso un luogo campestre, percorso da boschi di querce. Lussureggiante, per la sua ombrosità. Dalla strada principale a bassissimo traffico occorre deviare, prendere l’indicazione, vagamente anni 70, Lago delle canne. Centro ambientale. Il centro giace invaso dalle vacche, ma resta erto nel suo tentativo di trarre insegnamento dalla natura. Da lì cominciamo la nostra accademia, la rinominata “Libera università per ripetenti’’. Nel ripetere è la testardaggine, la cocciutaggine, l’insistenza. Noi ripetiamo perché abbiamo cari i nostri errori, e ci teniamo a ripeterli, a voce alta, in compagnia.
Andiamo dunque portando fascine, montando le tende. Il paese si trasferisce in un grande picnic. Una specie di bivacco, una notte da dividere insieme aspettando l’alba.
Vengono festeggiati i volontari giunti da ogni parte d’Italia. Si parte dal rovescio della costina. Il grande artista della cucina politeista, Carmelo Chiaramonte e i suoi pards, preparano vivande sulle reti di letti dismessi. Ci si accomoda per la notte. Tra il bosco, il cielo e il vulcano spento del Vulture, che è proprio di fronte. Si declamano versi di Majakovskij…
Uno studioso di astronomia, dell’osservatorio di Castelgrande, con cannocchiali e raggi al laser, ci spiega il cielo come una lavagna di scuola, ci illustra le rivoluzioni in corso nel corrente 17 del 22esimo secolo.
Dal cielo sopra la testa, al cielo sotto Berlino. Massimo Zamboni, co-fondatore dei CCCP, musicista e scrittore, ci legge dal suo ultimo “Nessuna voce dentro”, un viaggio nella Berlino dell’81. Tra la rivoluzione del ’77 e quella dell’89, la sua penna lucidissima ci porta in giro per la Storia, in una città nel momento della sua stagione utopica. Tra le parole e la musica. I vinili che ne segnano la vicenda.
Si fabbricano a mano mongolfiere di carta aspettando l’alba. E poi, ecco, si accendono…
Alla prima luce del nuovo giorno, il concerto all’alba che da 4 anni apre lo Sponz Fest, questa volta lo chiude. Un duo magnifico e potente: il figlio del Dio di Creta, Georgos Xilouris, il suo lauto con corde di metallo che farebbe la felicità di Ry Cooder, primitivo e potente, ancestrale e dal suono dei grandi spazi, e i tamburi di Jim White, batterista dei Bad Seeds e di altri giganti del rock inquieto, a suggellare la venerazione che Nick Cave professa per lo Zeus con la lira, l’immenso Psarantonis.
Il duo che unisce Rock a mistica ancestrale fa sollevare il primo giorno. In loro è il sound of Goats…. Il suono del dio capro. Il Dioniso che solleva le danze. Il Dio che smembra e riunisce.
Si leva il giorno sull’accampamento. Si prepara l’acqua sala, la colazione contadina che rinforza anima e corpo.
Con i gagliardetti sul palco delle autorità si inizia dalla fine, dai ringraziamenti a festival avvenuto.
Irrompono nella campagna i suoni della fanfara. Dopo i rumeni, gli albanesi, i serbi, quest’anno, nell’anniversario della rivoluzione del 1917, la Fanfara viene da San Pietroburgo, antica capitale russa e primo focolare della rivoluzione. Si chiamano Dobranotch… La loro musica va da Odessa al Circolo Polare Artico, è dinamite. E giustamente il loro nome significa Buonanotte. Il perfetto modo di iniziare dal mattino.
Seguono le cerimonie, l’inaugurazione e il cominciamento delle lezioni, dei seminari, degli scambi. Nel luogo arcadico, all’ombra delle querce, si può apprendere di teatro di ombre, di intelligenza vegetale, di Fisica scienza rivoluzionaria, di dialettica e di lezione di dialetto locale.
Accampati come in una Woodstock agreste il pomeriggio passa tra lezioni, giochi e concerti dei gruppi di giovane linfa territoriale. Fino all’imbrunire. Allora ci si dirige al paese. Calitri, il paese dell’Eco. Il paese del Vino. Come una processione ne passiamo il corso e saliamo al borgo castello. Lì è il concerto di corte.
Un vero artista rinascimentale. Compositore, direttore, pittore, specialista sommo del Vivaldi, il Federico Maria Sardelli, agitando pomposamente il bastone alla maniera di Jean-Baptiste Lully, conduce il suo ensemble Modo Antiquo sui sentieri della musica di Carlo Gesualdo e suoi contemporanei, proprio su quelle rovine che della famiglia Gesualdo furono possedimento e albergo.
Poi, ammaliati dalla grazia ci si rifresca alla vineria La Frasca, sotto al pergolato, dove il mastro Diego Sorba e il gigante di bontà Marco Cervetti ristorano e ricreano i madidi corpi provati dalle danze antiche.
Infine ci si dirige al paese vecchio, traforato di grotte. In molte di queste è uno spettacolo, un orcio di vino, un’attrazione. Si entra solo a piedi tra il dedalo dei vicoli e si va a vivere e scoprire questa specie di miracolo architettonico in cui si può ben dire che ogni mostro può trovare agio nel suo labirinto.
Inizia la scoperta del vero protagonista del Fest: il paese. Se ora è svuotato in questi giorni di mondo al rovescio sarà affollatissimo. Se è silente ora sarà echeggiante di suoni. Se è roso da chiacchiere e invidie, ora sarà ronzante d’amore e d’incontro. Una nuova linfa gli riscalderà le vene di porte, gradini e vicoli. Il mondo al rovescio sul quale è costruito: la grotta tufacea sarà la sede viva di ogni attività. Alle grotte! Al mondo sotterraneo! All’incontrè, dunque! A caposotta!
E che venga anche questo nuovo mattino.
Terzo giorno
Ci si risveglia in paese. Le lezioni e le attività sono libere. Ognuno avrà trovato il modo di perseguire un interesse. È la libera università della vita. C’è chi insegna a creare con la cartapesta e produce orecchie di asino come segno distintivo degli sponzanti: è un angelo che si chiama Margherita Pillot, artista della grande scuola di maschere di Venezia. C’è chi parla di meteorologia, dei rovesci del tempo. C’è chi fa indossare una maschera tecnologica che consente il viaggio nel rovescio della realtà: la realtà virtuale. Chi insegna ai bambini ad avere confidenza con le ombre.
E poi c’è la ricreazione: davanti alla bottega del barbiere Giovanni Sicuranza, c’è la barberia musicale. Un poco prima di pranzo. La tradizione della musica nelle botteghe di barberia si rinnova e perpetua.
Ognuno cercherà il cibo che vuole.
Dentro a quello che era un tempo il cinema Rossini si svolgono altri incontri e nuove proiezioni. Nel pomeriggio un incontro pubblico con a tema una grande rivoluzione di cui ricorre il 500esimo anniversario. L’affissione delle tesi di Lutero. E poi per parlare del contrario di Uno, del contrario del Dio Uno e monoteista tirato per il mitragliatore da ogni lembo di fanatismo, l’incontro con un grande pensatore che proprio sulle barricate del ’77 si è formato: Erri De Luca.
Arriva la notte e arriva la musica e il vino e il cibo: tutto il centro storico è imbandito, come uno sposalizio a cielo aperto. Ed è invaso dalla musica del canto a tamburo.
Un canto che si solleva da diverse latitudini: le tammoriate dei vesuviani e dell’area partenopea, il ballo sonante di nacchere, la tellurica tarantella di Montemarano e poi Tricarico (Matera) e ancora la tarantatrance di Antonio Infantino. Musicista unico, grande pensatore, esponente di quella esperienza che porta fino al più rivoluzionario di tutti, al quale, con Capossela, rende tributo: Enzo del Re, vero martire e santo laico della rivoluzione.
Il canto a tamburo si diffonde in ogni angolo, lo solleva e lo scuote. E così fu sera e poi fu mattina.
Quarto giorno
Ancora le attività ludiche e istruttive, con il capo guarnito di orecchie di asino. Si ronza, si ronfa, si sciama, nell’antico paese e nei suoi dintorni, in gite a dorso d’asino. Ancora la barberia. I giochi, l’erudizione, la manualità, i sapori, la barberia musicale, i filmati nel piccolo ex cinema. Ma la giornata va prendendo una china scoscesa, una china rovescia. Verso le 17.30 si scende giù dal paese, fino allo scalo ferroviario. Una banda di falsi mariachi e la banda russa si danno il cambio a onorare l’arrivo del mezzo a rotaie con una selva di note… È il miracolo del treno che si rinnova! La vecchia linea Avellino-Rocchetta, sospesa nell’esercizio da molti anni, ruggisce a nuovo fulgore. Un altro tratto è stato ripulito quest’anno. Alle 18 il treno proveniente dalla Puglia, dalla metafisica stazione di Rocchetta, arriva. Si sale sopra e tutti insieme si va alla grande stazione dismessa di Conza- Cairano- Andretta. Il paesaggio di frontiera non può essere più suggestivo. Si scende. Una colonna di cavalieri accompagna il treno e il pubblico. Cerimonie, coccarde. In ogni rivoluzione c’è stato un treno e una bandiera. Farinelli direttore della Cineteca di Bologna ce lo illustra col racconto e con le immagini, dal grande patrimonio della rivoluzione nell’arte del cinema. Uno studente ci racconta la storia della linea. Sui treni un gruppo teatrale anima le corse, non trascurando di leggere e diffondere Giustino Fortunato e la sua potente descrizione della valle dell’Ofanto.
Infine sul palco della stazione, una specie di palchetto della ferrovia amazzonica, per arringare la folla, l’artista minotauro, il follemente genio, sconosciuto in Italia e anche nel suo paese, dove però molti si sono appassionati a questi video postati su Youtube. Il toro Raul e il tutto il resto. Con le punta delle corna sciabola i piatti. È un vortice, è un toro nell’arena di polvere. È semplicemente Vurro!
Scansatevi.
Segue un combattimento di musica al rovescio, due giganti del campo, un set di Daniele Sepe che rilegge classici di rivoluzioni di ogni latitudine in maniera sponzante, dissonante e dinamitarda. La sua maniera.
Verso la mezzanotte le navette riportano a Calitri, dove intanto è stata grande festa da ballo con Tonuccio B-Folk Band. Successo e divertimento assicurato.
Si rientra nel paese e ci si riversa nelle grotte come nel paradiso in un memorabile passaggio di on the road, febbricitanti non si riesce a dire altro che… Dove? Dove? …Dove?
E così tutti noi. In una troviamo Cinaski che scrive poesie, in un’altra un cantore, in un’altra la mastra calligrafa, in una Victor Herrero che regala set acustici a non più di trenta persone alla volta.
E intanto il sangue gira e conosce.
A tarda sera, verso le due, si scende il sentiero della cupa. Con i suoi specchi e i sui tranelli. Si scende fino al fiume Cortino e poi con calma si segue l’istruttore per andare dove dobbiamo andare.
Là sotto è la sfida delle sfide. Dischi girati al rovescio e poi i due thereministi geni, a darsi battaglia. Fino a quando non compare sotto il cranio osseo del fantoccio della cupa, la mole di minotauro di Vurro, la sua testa – cranio di vacca. Allora sì che i dischi cominciano a girare in senso antiorario.
E anche gli spettri se la danno a gambe.
(All’alba a soffiare via inquietudini un concerto sul vento… Può il vento esistere… E viene suonato da Fabio Mina)
E fu mattina. Di nuovo.
Quinto giorno
E di nuovo le lezioni nell’ultimo giorno. Quello in cui si rilascia il timbro sul libretto. E si diventa solidali compagni di ammutinamento alla scuola. Si salta il corso e si finisce diritto dal barbiere Sicuranza come fosse di Siviglia!
La giornata passa tra molte e molte imprese. E poi è ancora la sera.
Tutta la piazza è guarnita, addobbata da parata. La grande Parata del 17. Il pubblico agita le mille bandiere totalitariste di Sponz 17… E urla ritmicamente: “Kontrè! Kontrè!”. Tutto è gigantesco. Una grande forza popolare rivoluzionaria è convenuta da ogni luogo a intasare il paese in ogni sua parte. A dispetto delle imposizioni del terrore, manifesta e pratica la gioia, vero sentimento rovesciato dello spirito dei tempi.
Il concerto va a celebrare tanto il mondo al rovescio che la rivoluzione.
Si parte alle 21. Vengono tenuti gli onori di casa. È il gruppo buonanotte, la fanfara Dobranotch, esegue subito il pezzo finale, quello del “guidate con prudenza e buonanotte” appunto. Il gran ballabile da veglione. Ritmi potenti russizzano la piazza. Poi è la volta della celebrazione del rovescio, con il cantante che sa cantare al contrario e il funambolo della parola. Infine la banda del casino organizzato, il cineasta Emir Kusturica, i cui primi film rimandano paesaggisticamente esattamente a questi luoghi, come i reperti illirici delle tombe più antiche sulle coste di Cairano. Attacca il suo concerto con la The No Smoking Orkestra, celebre nel mondo per il suo punk circense… Punk e circenses!!! Questo daremo in pasto al popolo ululante, fino all’ultimo giro di ballo coi padroni di casa locali, per cadere a terra stroncati dall’Accidente. Sponzati come il baccalà.
E dopo, come li pacci… Tutti si riversano nel paese vecchio, vanno a prendere l’abbraccio delle grotte. Il dedalo forsennato di volte e gradini si trasforma in un labirinto pulsante di musica e incontro. La strettezza delle strade obbliga allo scontro fisico, all’urto, all’abbraccio, all’inciampo. La grande frana collettiva si solleva in un ultimo sussulto per arrivare alla luce dell’alba sulla terrazza ventosa del borgo castello. Da lì, al rinnovare del giorno, il tributo all’angelo con un’ala sola, che 20 anni fa esatti si disperdeva nel cielo lasciandoci orfani della Grazia, il divino Jeff Buckley, evocato dalla impressionante voce di Alessio Franchini (e Gary Lucas, che di quel disco di grazia fu coautore).
Si dispersero infine tutti come scintille di braci… E nulla più si seppe di loro.
Ultimo giorno
Fino a che verso il tramonto si ritrovarono come falene abbagliate in altra rupe, in altro loco… Loco antichissimo dove Virgilio pose le bocche dell’Ade: la Mefite.
Luogo di culti antichissimi e di esalazioni a volte mortali.
Il coro dei cittadini segue l’officiante. Il teatro delle Albe porta i versi dell’Inferno a queste bocche virgiliane di accesso al mondo di sotto… I versi danteschi sollevati dai cori, come in una grande messa laica… La Mefite intanto esala altri respiri. Vuole compagnia e chiama al suo infero. La seguono uccelli, animali che incauti hanno raso il suo pelo del suolo.
Il coro si leva possente fino all’ultimo canto, quello di Lucifero inchiodato nel ghiaccio…
Una euforia contagiosa prende tutti a quel punto, quella di essere scampati alla morte. Ci si incammina verso l’antica abbazia scoperchiata… Al Goleto! Al Goleto! … Si sparge la voce e l’ordine. Ci si affolla, si spinge!
Nell’abbazia lo stuolo di monaci ha introdotto un asino in chiesa. Vi hanno messo in groppa coi paramenti vescovili un bambino e intanto vescovo e sindaco spazzano il pavimento mentre una teoria di suonatori, usciti come da un quadro di Bosch, sovvertono l’ordine delle cose aizzando la festa dei folli. È il gran rovesciamento finale. Gli ultimi saranno i primi, se i primi gli hanno lasciato qualche cosa!
Attenzione a quello che desiderate, capace che poi si avvera!
Ecco avverato dunque il desiderio di rovesciare il mondo. Fare dello studio una cosa che non annoia ma diverte. Fare della necessità un balocco. Fare della morte vita. Sponzarci, imbevuti di nuovo sapere, fino alla fine dell’ultimo giorno, e che, una volta usciti da questa settimana di ri-creazione, sia davvero un nuovo inizio.
PROGRAMMA DEL FESTIVAL
Lunedì 21 agosto – LA RI-CREAZIONE
Come al termine della Creazione il Dio riposò, così anche noi, nel nostro tempo al rovescio, concludiamo la settimana iniziandola col riposo. E ciò vedemmo che era buono.
– dispensiamo consigli per luoghi ed eventi locali
Martedi 22 agosto
Giorno Ci si va preparando, si vanno ponendo indicazioni stradali, camminate, escursioni, annusamenti del territorio…
Sera Aspettando l’Alba – Festa del ringraziamento ai volontari
- Fuochi, salsicce, fegatini, viscere alla brace con Carmelo Chiaramonte
- Lago delle canne, campeggio libero
- Attività ludiche e Musica notturna d’attesa
- Poesie di Majakovskij, letture, declamazioni, performances spontanee
- Visita guidata alle Rivoluzioni nel cielo, a cura dell’Osservatorio di Castel Grande, binocoli, laser, racconti
Tarda sera Massimo Zamboni in “Il cielo sotto Berlino”: letture, sonorizzazioni, racconti tratti dal suo ultimo libro “Nessuna voce dentro”
Notte Preparazione e lancio lanterne
Mercoledi 23 agosto
Alba Alla prima luce del nuovo giorno… Bosco Lago delle canne
I° Concerto all’alba – Xilouris White, il figlio del Dio di Creta, Georgos Xilouris e i tamburi di Jim White, gigante del rock inquieto
Mattina L’area viene allestita come un campeggio all’aperto, dopo il concerto colazioni, acqua sala per colazione
- Presentazione del programma, saluto delle autorità. Intermezzo musicale con Dobranotch
- Laboratori per bambini:
- Giochi d’Ombre con Anusc Castiglioni
- Giochi di cartapesta con Margherita Pillot
- Giochi antichi con anziani del luogo
- Passeggiata nel bosco con Alessandra Viola, “L’intelligenza delle piante”
- Libera Università per Ripetenti – Prima di mezzogiorno, prima lezione: “Dov’è finita la Primavera? Non ci sono più le Rivoluzioni di una volta?” a cura di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia
Pomeriggio IRPINIA WOODSTOCK – Concerto pomeridiano con band e artisti locali a cura di Virginio Tenore
Mercoledì 23 agosto – In Calitri
Tardo pomeriggio Borgo Castello – Libera università per Ripetenti (vedi programma a parte)
- apertura della vineria La frasca a Borgo Castello con Diego Sorba
- Ex cinema Rossini – proiezioni “Irpinia andata e Ritorno”
- “Leonarda” di Rosaria Cianciulli – La storia di Leonarda Cianciulli, la prima serial killer donna italiana, nata Montella, conosciuta come la ‘Saponificatrice di Correggio’
- “Chromotherapy” di Giuseppe Rossi. Storia di Vanessa che vede il mondo in bianco e nero con Rosaria Cianciulli
Al tramonto
- Salone Barberia: ricreazione con i Cunversazionevoli
- apertura punto ristoro sagra dei cingoli
- rovine Torre di Nanno: “La rivolta dei signori” – Rievocazione storica a cura del Museo di Aquilonia
Di sera
Borgo Castello: Concerto musica antica “Oltre Gesualdo”, con Modo Antiquo a cura di Federico Maria Sardelli
Sera e notte Grotte aperte in centro storico. Spazi aperti e liberi a performance artistiche di varia natura tra le quali vedremo:
- “Cose Turche, a cura di Umut Adan, la grotta del mago a cura di Mago Wonder, la grotta del poeta a cura di Vincenzo Costantino Cinaski. E ancora: Gerardo Balestrieri, Victor Herrero, El besito de la Chinita
- II° Concerto all’alba: “A favore del vento” di Fabio Mina, figlio del vento
Giovedi 24 agosto
Dal mattino
- Laboratori per bambini:
- Giochi d’Ombre con Anusc Castiglioni
- Giochi di cartapesta con Margherita Pillot
- Libera università per Ripetenti – locazioni varie (vedi lezioni a parte): Piero Martin – fisica scienza rivoluzionaria “Alla ricerca del moto perpetuo” con Vinicio Capossela, Antonio Benzina Mainini e Dum Dum Rastafari
Prima di Mezzogiorno ricreazione – barberia musicale al Salone di Sicuranza
Pomeriggio
Ex cinema Rossini – proiezioni “Irpinia andata e Ritorno”
Storia di Sabato (Simon) Rodia che i Beatles misero in copertina in occasione dei 50 anni di “Sgt. Pepper”, il disco più noto ed evocativo dei Fab Four.
Prima del tramonto Piazza Repubblica, Aula magna
- Alberto Melloni “La rivoluzione luterana”
Al Tramonto
- Erri De Luca – “Il contrario di Uno, e altre contrarietà”
Sera Piazza Repubblica e dintorni
- La notte del tamburo: a Piazza Repubblica, Piazzale Immacolata, Piazza dell’orologio, Buccolo, gran concerto da ballo con tamborriate. Tamburi del Vesuvio, di Montemarano, Antonio Infantino. Tavoli e banchi apparecchiati lungo il centro storico
- grotte aperte in festa
Venerdì 25 agosto
Dal mattino
- Laboratori per bambini:
- Giochi d’Ombre con Anusc Castiglioni
- Giochi di cartapesta con Margherita Pillot
- Libera università per Ripetenti
- Barberia musicale: da Sicuranza con i Cunversazionevoli
Pomeriggio Piazzale Biblioteca Centro Studi calitrani
“Ero a dirottar trattori da ore” – Racconti carnevaleschi, canti sovvervisi e “a la mmersa” della tradizione calitrana. A cura de “Il Calitrano”
Pomeriggio
Ex cinema Rossini – proiezioni “Irpinia andata e Ritorno”
- “Salòn Olympia: i Fratelli del cinema” a cura di Maria Reyes, musiche originali a cura di Pier Renzo Ponzo
Tardo Pomeriggio “Andiamo a prendere il treno”
- discesa a Calitri scalo con Banda Mariachi Tres rosas
- arrivo e partenza del treno per Conza, Cairano, Andretta
- Mariachi Tres rosas, Cavalieri di Montella, Dobranotch
Sera Stazione di Conza
- Intervento sui treni rivoluzionari:
- “Il treno nella rivoluzione russa, Viva Zapata”. A cura di Gian Luca Farinelli, Cineteca di Bologna
- Tesi di laurea Avellino – Rocchetta – Studente Andrea Lo Conte – esame davanti ad apposita commissione ferroviaria
- zona banchetto – Sponz festival
In piena sera concerto
- VURRO!
A seguire
Daniele Sepe con “Capitan Capitone e i Fratelli della Costa”: canzoni rivoltose, un po’ rockettare e giusto qualche brano lento
Contemporaneamente a Calitri… accade
Prima serata Piazza Repubblica
- Gran Ballo all’Incontre’Я con Tonuccio B-Folk
- Gruppo di ballo folcloristico: La Zeza di Cannone e della Campagna.
- Grotte aperte e musica a seguire nella notte
Notte fonda Sentiero della Cupa
“La sfida delle onde” con i theremin di Vincenzo Vasi vs Massimo Simonini. Ospite Vurro e altre creature nel sentiero della cupa
Sabato 26 agosto
Mattino
- Libera Università per Ripetenti
- Barberia Musicale: da Sicuranza, con i Cunversazionevoli
Tardo pomeriggio
- Aperitivo in Caciocavalleria con Elezione del Caciocavaliere 2017 a cura dei Cavalieri di Montella
- Borgo Castello – Libera Università per ripetenti – Ricreazione con Diego Sorba – vineria La Frasca
Prima serata
La Gran Parata del 17
EmiR Kusturica & The no smoking orkestra (Serbia)
Dobranotch (San Pietroburgo)
Vinicio Capossela (Calitri)
Ospite: Antonio Pompo’ – cantante al rovescio
Ospiti e comizianti a sorpresa
A seguire grande notte del centro storico. Grotte con eventi singoli.
Borgo Castello – III° Concerto all’ alba:
ALESSIO FRANCHINI e il Circolo dei Baccanali in “Angeli con un’ala sola” – omaggio a Jeff Buckley
Domenica 27 agosto
“…Fino a che verso il tramonto si ritrovarono come falene abbagliate in altra rupe, in altro loco… Loco antichissimo dove Virgilio pose le bocche dell’Ade: la Mefite….”
- Alla Mefite (Rocca San Felice – Villa Maina). Spettacolo teatrale a tema mondo infero, mondo di sotto. A cura del Teatro delle Albe
A sera
“… Una euforia contagiosa prende tutti a quel punto, quella di essere scampati alla morte. Ci si incammina verso l’antica abbazia scoperchiata… Al Goleto! Al Goleto! … Si sparge la voce e l’ordine. Ci si affolla, si spinge!…. È la festa dei Folli!!..”
Abbazia del Goleto (S. Angelo dei Lombardi) – “Gran Festa dei Folli” a cura di Giovannangelo De Gennaro
- Intervento introduttivo sui riti di rovesciamento dell’ordine nel medioevo, le feste dei folli…
- Concerto medievale di repertorio, con danze, gruppi ..
- Finale: presentazione dello Sponz Fest…. come se fosse la prima sera…accadrà questo questo e quest’altro…
LIBERA UNIVERSITA’ PER RIPETENTI
La fascia oraria del mattino,più o meno dalle ore 11 alle ore 13.
Al suono della campanella ricreazione libera in contemporanea e successiva con Diego Sorba e la sua vineria La Frasca.
Luogo principale: Borgo Castello – qualche lezione può essere fatta utilizzando il sentiero della Cupa – Ricreazione con cestino…
Prima lezione Libera Università – Prato delle canne – Il Rovescio della medaglia con Riccardo Noury
Mercoledì, giovedi, venerdì e sabato lezioni con:
- Luca Lombroso “Rovesci, Temporali e capovolgimenti”
- Dario Deotto “L’Enorme e le Norme. Dal “tributare” al “tributo”: le leggi e la loro applicazione come metafora della vita”
- Federico Pace “Controvento. Storie e viaggi che cambiano la vita”
- Riccardo Noury “Le Rivoluzioni contemporanee (Turchia, Primavera Araba) viste da Amnesty International
- Dott. Gian Luca Farinelli, Direttore Cineteca di Bologna
- Vito Teti “Il rovescio del sovrappopolamento: i paesi abbandonati.”
- Luigi Tecce “L’Odissea di un vignaiolo”
- Claudio Ferraro “Viandante in bicicletta” lezione itinerante
- Alberto Melloni “La rivoluzione Luterana”
FOCOLAI DI INSURREZIONE SPONTANEA
Nelle grotte di notte:
- “Cose Turche” – Musica e parole contro il sultano – a cura di Umut Adan
- Gerardo Balestrieri e le sue Canzoni Nascoste “Balestrieri intitola il suo cd “Canzoni nascoste” e potrebbe valere anche per il Tour. All’interno, “Canzone nascosta” è invece la più scoperta, salgariana, carnale. Musica calda, l’aria di Venezia gli sta allargando l’ispirazione” Gianni Mura (La Repubblica, luglio 2016)
- Victor Herrero – dalla Spagna con e la sua chitarra in mano
- El besito de la Chinita – è di Pescopagano e si presenta così: “In un momento in cui la parola rivoluzione fa così paura, la musica è l’unico modo per far sentire la mia voce in ogni dove!”
Sotto gli archi di Torre di Nanno:
- LE FOTOGRAHAHAHPH di Alessandro Parente e Simona Fantauzzi. La fotografia moderna si dirige repentinamente verso la estrema velocità e riproducibilità dell’immagine, puntando alla “perfezione” tecnica. Le tecniche antiche, invece, rappresentano il contrario: valorizzazione dell’imperfezione e unicità o irriproducibilità della foto intesa come momento unico e quindi oggetto unico.
- BiciVillaggio Itinerante FIAB a cura di Claudio Ferraro Viandante in bicicletta- lezione itinerante
Una struttura mobile che sarà presente durante l’evento dello Sponz Fest per diffondere la conoscenza, utilizzo e cura della bicicletta. Ciclonauti e un furgone evidenziato da una grafica ad hoc si rivolgeranno ai cittadini e turisti, qualche giorno prima dell’inizio del programma dell’evento, per diffondere la cultura della bici in termini tecnici, come momento di benessere mentale, fisico e qualità della vita. Il programma inizierà considerando i bambini, giovani e tutti coloro che vorranno partecipare ad un’azione didattica partendo dalla “messa in sella” e sicurezza per poi “sciamare” sulle strade per andare presso un’azienda per mangiare una fetta di anguria. Una CicloStazioneOfficina sarà lo spazio materiale di riferimento, da scegliere dove collocare insieme a loro.
Parco bici assistite e muscolare da noleggiare. Pacchetti con itinerari di cicloturismo dello specifico territorio
Sul treno storico Avellino-Rocchetta
La Compagnia teatrale Clan H in“Storie Su Rotaie”. IdeA/Azione performativa nei vagoni dell’Avellino-Rocchetta. Paesaggi, suoni, immagini, racconti e storie d’irpinia diretta da Salvatore Mazza