Dopo Parigi, Berna, Madrid, Catania e Milano sono sold out anche i concerti di ieri al Teatro La Fenice di Venezia, ospite d’onore il violoncellista Mario Brunello), e di questa sera al Teatro dell’Opera di Roma, dove Capossela dividerà il palco con l’Orchestra Maderna diretta da Stefano Nanni.
E’ “FANSTASMAGORIE” il titolo scelto per il concerto di questa sera al Teatro dell’Opera di Roma: “Fantasmagorie, evocazioni in musica di cose smisurate, di fantasmi, balletti e opere dell’immaginazione, a mezzo di grande orchestra d’archi. Da “Una giornata senza pretese “ a “Le sirene”, sono molte le canzoni che hanno avuto tagliato addosso l’elegante vestimento degli strumenti ad arco. Un vestito ora elegante, ora fantasticante, ora drammatico, sempre adatto a fare involare la musica e sollevare l’anima, come un pallone aerostatico”.
Come già successo con i concerti al Teatro Bellini di Catania (“Solitudini”) e al Teatro Dal Verme di Milano (“Coup de canon!”), anche questi saranno spettacoli unici: il concerto andato in scena ieri sera al Teatro La Fenice di Venezia, intitolato “Naufragi”, era legato all’unicità del luogo e alla sua forza evocativa. Un concerto “nella Pancia del gran Vascello” – così Vinicio definisce lo storico Teatro veneziano – “dove portare mari in tempesta, mari cupi, creature subacquee Ulisse, Giobbe, Polifemo, fuochi fatui accesi sulle vele, come candele.”
Sul palco con Vinicio anche Mario Brunello (violoncello) e Danilo Rossi (viola) insieme alla storica e consolidata formazione formata da Alessandro “Asso “ Stefana alla chitarra, Vincenzo Vasi alla marimba e al theremin, Zeno de Rossi alla batteria, Glauco Zuppiroli al contrabbasso.
Ma il 2015 di Capossela non finisce qui, saranno infatti altri tre gli appuntamenti con Qu’ART de Siècle.
Il 22 dicembre l’artista sarà a Bologna, alla Cantina Bentivoglio, uno dei locali storici del jazz bolognese, locali spesso definiti da Capossela “la mia prima casa”. Un luogo dove ebbe modo di entrare in contatto con Francesco Guccini e Renzo Fantini, due figure che si sarebbero rivelate fondamentali per il proseguio della sua carriera.
La scaletta del concerto, in cui Vinicio sarà accompagnato da Enrico Lazzarini al contrabbasso, Jimmy Villotti alla chitarra e Piero Odorici al sassofono, “farà capo a quei brani che mi fecero sentire a casa in quella famiglia.”
Come da tradizione non potevano infine mancare i concerti per le feste, ribattezzati quest’anno “Qu’ART de Siècle Giubileum”: “Saranno due concerti con “il repertorio della festa”, tra standard natalizi rivisitati, – scrive Capossela – momenti di swing tellurico con fiati a pistoni e “roka rolla” ma sopratutto con “travestimenti e improvvisazioni, lustrini, neve finta, fiumi di birra, balli abbracciati, a cucci e spintoni”.
Due gli appuntamenti: il 26 dicembre al Vox di Nonantola e il 28 dicembre al Vidia di Cesena (già sold-out).
E per finire in bellezza l’anno, tra fuochi d’artificio, polke e mazurke, Vinicio sarà il grande protagonista del Capodanno in piazza San Carlo a Torino. Con lui l’ormai celebre Banda della Posta per l’occasione rinforzata dagli elementi della Banda della Città di Calitri. Ospiti speciali Los Mariachi Mezcal.
Cantore, “band lieder”, songwriter, chansonnier e intrattenitore. Compositore di libri e scrittore di canzoni. Un film in arrivo nelle sale a gennaio (“Nel paese dei coppoloni”, prodotto da LaEffe) e un nuovo disco previsto per il prossimo anno (“Canzoni della Cupa”), Vinicio Capossela festeggia il vincolo con l’arte altisonante per natura, la musica. Venticinque anni di carriera, un quarto di secolo bello e buono. Un arco di tempo teso e vibrante, a scoccare parole.