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IL CONCERTO CHE VORREI arriva al MONK giovedì 17 ottobre: il live inclusivo e accessibile ospita la band NUBIYAN TWIST

KeepON Live presenta

“IL CONCERTO CHE VORREI”

AL MONK DI ROMA GIOVEDI’ 17 OTTOBRE CON
I NUBIYAN TWIST


Il live inclusivo e accessibile dentro e fuori dal palco.

 

Il progetto è durato due anni
e si basa su tre pilastri:
diversity, gender equality e disabilità.

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Per la data romana:
Posti in prima fila per le persone su sedia a rotelle o con necessità di seduta.
Giubbotto Woojer Vest per persone sorde o con disabilità uditiva.
Menù bar e street food più accessibile.
E altre buone pratiche in tema di accessibilità.

 

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IL TOUR

PALERMO, I CANDELAI – 26 SETTEMBRE – KEEPON LIVE FEST

BOLOGNA, DUMBO – 11 E 12 OTTOBRE – ROBOT FESTIVAL

ROMA, MONK – 17 OTTOBRE

MILANO, SANTERIA – MILANO MUSIC WEEK

In foto: Nubiyan-Twist – Credit Laura Page

 

Un live inclusivo e accessibile che dia a tutte e tutti – allo stesso modo – un’identica opportunità di fruizione e condivisione.
Nasce con questi obiettivi “Il concerto che vorrei”, il progetto ideato da KeepOn LIVE, la rete associativa di spazi di musica dal vivo, che arriva al Monk di Roma giovedì 17 ottobre dopo le date ai Candelai (Palermo) e al ROBOT Festival (DumBO, Bologna).
 
Un percorso durato due anni che per la prima volta coinvolge insieme pubblico, artisti e addetti ai lavori per progettare e cambiare concretamente l’approccio dentro e fuori dal palco basandosi su tre pilastri: diversity, ovvero una programmazione e una divulgazione comunicativa inclusiva; gender equality nella programmazione, nei ruoli professionali e nella divulgazione comunicativa; disabilità, ovvero l’accessibilità degli spazi e l’adozione di un codice comportamentale inclusivo.
 
La direzione artistica della serata sarà attenta al tema diversity e ospiterà il live dei Nubiyan Twist, formazione multiculturale la cui musica fonde generi legati a paesi ed etnie diversi, provenienti da tutto il mondo, come il jazz, l’afrobeat, l’hip-hop, il reggae, la dancehall. Una band che si distingue quanto a sensibilità inclusiva sia per una più equa composizione di genere al suo interno, sia per i contenuti delle canzoni su temi legati a giustizia sociale, resistenza e comunità. Quanto agli spazi, saranno molte le misure implementate per l’accessibilità e inclusività: è stata incrementata la pagina accessibilità sul sito del MONK con maggiori informazioni sulla fruizione degli eventi per minorenni, bambini, persone con disabilità e altre categorie. Ad esempio, in caso di persone su sedia a rotelle o con necessità di seduta, il MONK riserva i posti nelle prime file, scegliendo quindi di non prevedere l’area “recintata” lontana dal palco che spesso, invece, costringe i non normodotati a vivere i concerti in una sezione separata, lontano da amiche e amici. Maggiori info su https://www.monkroma.it/accessibilita/. Come in tutti gli eventi del MONK, sarà possibile, poi, utilizzare il giubbotto Woojer Vest che permette alle persone sorde o con disabilità uditiva di provare un’esperienza di suono immersiva e reale; i giubbotti sono messi a disposizione gratuitamente, previa prenotazione almeno 24 ore prima dell’evento scrivendo a info@monkroma.it . Inoltre il live rientrerà nelle attività del Monk per dare visibilità alla collaborazione con DonnexStrada, associazione che offre aiuto alle vittime di violenza di genere e fornisce strumenti concreti per impedire il ripetersi di dinamiche spiacevoli costruendo una rete attiva sui social e sul territorio; Monk è da alcuni mesi un “Punto Viola” di presidio e, durante la serata, verranno promosse alcune attività dell’associazione come il supporto legale, psicologico e sanitario. Non ultimo, il Menù bar e street food sarà reso più accessibile grazie ad una maggior chiarezza delle informazioni.
 
Dopo la data a Roma, il tour de “Il Concerto che Vorrei” si chiude presso La Santeria (Milano), nell’ambito della Milano Music Week a novembre (la data verrà annunciata nelle prossime settimane).
 
“Il Concerto che vorrei” è realizzato in collaborazione con il Ministero della Cultura, il supporto di Equaly (la prima realtà italiana a occuparsi di uguaglianza di genere nell’industria musicale); Uildm (associazione di riferimento per le persone con distrofie e altre malattie neuromuscolari); CSV Milano (agente di sviluppo del volontariato e della cittadinanza attiva) e BAM! Strategie Culturali.

 

Il progetto vuole scardinare l’assunto che alcuni cambiamenti siano troppo difficili in termini di spesa economica, tempo, competenze e risorse umanedimostrando che concerti come questi, anziché essere fonte di preoccupazione, possano al contrario stimolare un nuovo approccio e generare soddisfazione tanto nel team di chi lavora nella musica quanto nel pubblico.

 

 

     IL CONCERTO CHE VORREI – CONTATTI

https://www.instagram.com/ilconcertochevorrei/
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