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GELITIN/GELATIN: NIMBUS LIMBUS OMNIBUS. Dal 2 ottobre il celebre collettivo viennese protagonista della IV stagione di FOROF

FOROF

presenta

GELITIN/GELATIN

NIMBUS LIMBUS OMNIBUS

a cura di Bartolomeo Pietromarchi

Per la prima volta a Roma,
i Gelitin/Gelatin saranno i protagonisti della quarta Stagione di FOROF.

Il collettivo viennese, celebre per le sue opere provocatorie, anticonvenzionali, liberatorie,
realizza un progetto espositivo inedito e site-specific
pensato in dialogo con il sito archeologico della Basilica Ulpia.

Inaugurazione martedì 1° ottobre 2024

Dal 2 ottobre 2024 al 30 giugno 2025

Palazzo Roccagiovine
Foro Traiano, 1 – Roma
www.forof.it

(Gelitin/Gelatin_ph_Jason_Schmidt)

 

(Gelitin/Gelatin_ph_Maria Ziegelböck)

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Dal 2 ottobre 2024 al 30 giugno 2025, FOROF – realtà unica a Roma che combina archeologia e arte contemporanea fondata da Giovanna Caruso Fendi – presenta la quarta Stagione con un progetto site-specific dei Gelitin/Gelatin, il celebre collettivo austriaco di artisti composto da Wolfgang Gantner, Ali Janka, Florian Reither e Tobias Urban.

Nimbus Limbus Omnibus è il titolo del grande progetto espositivo realizzato in dialogo con il sito archeologico di FOROF e curato da Bartolomeo Pietromarchi. Un titolo che si presenta subito come una formula misteriosa e magica, declamata come un suono che sembra provenire dai recessi più profondi della storia, richiamando anche la frase pronunciata dal magistrato per liberare lo schiavo durante il rito della “manumissio”, che nella Roma Antica veniva celebrato proprio nella Basilica Ulpia. “Letteralmente, il titolo può essere interpretato come il momento in cui ciascuno di noi (omnibus) si trova in uno stato di trasformazione da una condizione a un’altra, un momento di passaggio, come una nuvola eterea (nimbus) o uno stato di indeterminatezza (limbus). Come spesso accade nelle opere dei Gelitin/Gelatin, il titolo può assumere diversi significati, lasciati alla libera interpretazione e alla suggestione del momento, del luogo e delle persone” sottolinea il curatore.

Dopo l’installazione immersiva dei SOUNDWALK Collective della prima Stagione, l’esperienza spirituale di Alex Cecchetti della seconda e l’avventura baltica di Augustas Serapinas nella terza, dunque, un nuovo progetto pensato per FOROF attiverà un dialogo con uno spazio sospeso fra antico e contemporaneo, intriso di reminiscenze storiche, nel pieno rispetto della sua vocazione primaria.

Nimbus Limbus Omnibus sarà un’unica suggestione che trasformerà l’ipogeo – che ancora conserva i marmi colorati della pavimentazione della Basilica Ulpia e i resti dell’abside orientale (II sec. d.C.) – in una monumentale installazione suddivisa in due nuclei.

La prima parte è composta da una moltitudine di oggetti, sculture e props creati dagli artisti nell’arco di 25 anni di lavoro, sia per le loro mostre che come parte integrante delle loro performance, e allestita come un grande deposito o archivio della memoria, evocando il modo in cui venivano predisposte le catacombe romane. Questa imponente installazione funge da introduzione allo spazio archeologico, dove, in dialogo con i resti della pavimentazione della Basilica Ulpia, sono esposte alcune sculture realizzate nel 2019 e presentate per la prima volta in Italia: una serie di grandi busti che, anziché mostrare volti, presentano due nuche identiche che si riflettono l’una nell’altra. Questo intenso dialogo con la scultura classica romana ribalta il concetto tradizionale di ritratto, offrendo una visione potentemente psicologica che riflette sul positivo/negativo, interno/esterno, originale/copia, catturato in uno stato di perenne trasformazione, in un “nimbus limbus omnibus”.

In occasione dell’inaugurazione, a coronamento del progetto espositivo, i Gelitin/Gelatin hanno immaginato una cerimonia di benvenuto: una festa aperta al pubblico, durante la quale saranno offerti dolci realizzati dagli artisti in collaborazione con Rimessa Roscioli, serviti su una tavolata lunga circa 10 metri, situata al piano strada di FOROF.

Come per le Stagioni precedenti anche Nimbus Limbus Omnibus sarà accompagnata da un Public Program di Episodi curati da Bartolomeo Pietromarchi e firmati da alcuni dei nomi più interessanti e prestigiosi della scena artistico-performativa nazionale e internazionale. Gli Episodi di FOROF – esperienze culturali e artistiche a carattere relazionale, partecipativo e multidisciplinare – sono pensati come momenti di attivazione dal vivo della mostra che richiamano e approfondiscono la tematica affrontata dal site-specific attraverso eventi di performance, reading, talk, interventi musicali e molto altro.

Si ringrazia la galleria Massimo De Carlo.

BIO

Gelitin/Gelatin è un collettivo artistico composto da Wolfgang Gantner, Ali Janka, Florian Reither e Tobias Urban. I quattro artisti si sono conosciuti per la prima volta in un campo estivo nel 1978, dove hanno iniziato la loro collaborazione creativa. Nonostante la lunga storia condivisa, il collettivo ha cominciato a esporre ufficialmente le proprie opere solo nel 1993. Attualmente, i membri del gruppo vivono e lavorano a Vienna, in Austria.

I loro progetti spaziano attraverso un’ampia gamma di mezzi espressivi, dalla performance all’installazione, alla scultura ai nuovi media. Nonostante questa diversità formale, le loro opere sono accomunate da un obiettivo centrale: mettere in discussione il tradizionale rapporto tra opera d’arte e pubblico. Infatti, Gelitin/Gelatin invita frequentemente il pubblico a partecipare attivamente alla creazione delle opere trasformando gli spettatori in co-creatori e collaboratori, piuttosto che in semplici osservatori passivi. In alcuni casi, la loro pratica artistica contempla persino la distruzione dell’opera stessa, sfumando i confini tra creazione e distruzione. Nel corso degli anni, Gelitin/Gelatin ha sviluppato una reputazione come una forza pionieristica nel panorama artistico contemporaneo, mantenendo un approccio unico che mescola audacia, gioco e critica sociale, realizzando mostre e performance in alcune tra le più importanti manifestazioni del mondo come l’Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, la Biennale di Shangai e Manifesta, e in musei come il MoMA PS1, New York, il Musée d’Art Moderne de Paris, Parigi, il Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam, il Palais de Tokyo, Parigi, oltre a numerosi altri musei austriaci.

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FOROF è una realtà unica a Roma che combina archeologia e arte contemporanea, storia e sperimentazione, offrendo servizi diversificati e una proposta culturale innovativa. Fondato da Giovanna Caruso Fendi nel 2022, FOROF attua un modello inedito di imprenditoria culturale con la volontà di generare un impatto sociale positivo e duraturo grazie a un programma basato sull’idea di un luogo di cultura e scambio in cui passato e presente si confrontano.

FOROF occupa gli spazi dello storico Palazzo del Gallo di Roccagiovine, di fronte alla Colonna Traiana ai Fori Imperiali, e conserva negli ambienti ipogei, in convenzione con la Soprintendenza Archeologica di Roma, i marmi colorati della pavimentazione della Basilica Ulpia e i resti dell’abside orientale (II sec. d.C).

Con l’obiettivo di condividere l’arte in modo innovativo, in un dialogo costante tra storia, archeologia e arte contemporanea, e dando ampio spazio alla visione degli artisti, FOROF ospita un programma di mostre site-specific con artisti affermati a livello nazionale e internazionale, attivate da un programma di appuntamenti – Episodi – di approfondimento.