Portare l’arte contemporanea nelle strade e metterla in contatto con il territorio, per stimolare un processo di interazione e contaminazione reciproca.
Questa l’intuizione alla base di Memorie Urbane, il più grande festival di street art mai realizzato in Italia che quest’anno coinvolge ben 7 città, dislocate in due regioni, Lazio e Campania. Gaeta, Terracina, Fondi, Arce, Latina, Priverno, Caserta saranno lo scenario di questo imponente “laboratorio artistico a cielo aperto” – degno delle principali capitali europee – che si svolgerà tra marzo e giugno in un’inedita esplosione di colori con oltre 40 artisti provenienti da tutto il mondo.
Giunto alla sua quarta edizione, dal 29 marzo al 17 maggio il festival presentaalla Pinacoteca di arte contemporanea di Gaeta in prima nazionale Art on the Street – Fotografie di Martha Cooper, una mostra dedicata alla più famosa fotografa internazionale di graffiti e street art, da quasi 40 anni sulla scena.
Martha Cooper, è l’artista che più di ogni altra persona ha visto nascere e crescere l’importante fenomeno dell’urbana art in tutte le sue forme, ma soprattutto ha avuto la prontezza di racchiuderlo in indimenticabili scatti fotografici. Un ritorno alle origini attraverso le immagini della donna che ha saputo raccontare meglio di tutti l’esplosione colorata dell’arte “di tutti” in strada. Il progetto, fortemente voluto dal fondatore del festival Davide Rossillo, che si è occupato in prima persona della curatela della mostra, nasce dall’interesse della Cooper per questo territorio, da anni in meraviglioso fermento, e dall’amore di tutti gli addetti ai lavori nell’ambito “street” per gli scatti della fotografa americana. Un incontro che si trasforma in un racconto visuale, che si snoda nelle 3 sale della Pinacoteca di arte contemporanea di Gaeta, partendo naturalmente dalla New York degli anni ’70, focolaio di quel movimento espressivo che ha travolto in breve tempo i principali paesi del mondo: il graffiti writing.
La mostra
Il percorso espositivo si articola in diversi ambienti, dedicati alla fotografia e al video. Nelle tre sale principali sarà possibile ricostruire una sorta di storia della Street Art, partendo dai graffiti delle origini per arrivare alle realtà contemporanee dei festival, che la Cooper non smette di seguire con interesse, come dimostra anche la sua partecipazione a Memorie Urbane 2015. I tre momenti, individuati all’interno delle scelte curatoriali, sono così articolati:
> la prima sala parla delle origini del fenomeno dei graffiti, con la costruzione di un immaginario catturato nelle sue fasi primordiali proprio dalle immagini di Martha Cooper, che presto hanno fatto il giro del mondo. Protagonista è la New York degli anni ’70 e ’80 con le sue spinte underground e vitali, l’illegalità, la musica e la popolazione adolescente. Le scritte sui muri cominciano a diventare qualcosa di importante;
> la seconda sala affronta invece la questione legata all’affermarsi dei primiwriters definiti e riconosciuti come tali: Dondi, Futura, Lee, Seen e alla comparsa di uno degli artisti considerati a tutti effetti il principale rappresentante del “graffitismo americano”: Keith Haring. Colto dalla macchina fotografica della Cooper nei sui esordi, viene documentato il suo lavoro murale ma anche il primo ingresso dei suoi graffiti nelle gallerie d’arte;
> la terza sala è dedicata invece all’attualità, con la consacrazione della Street Art a livello internazionale, l’uscita dall’illegalità e lo sdoganamento del lavoro murale come intervento sulla città. Si assiste alla nascita e alla proliferazione dei festival in tutto il mondo, che consentono agli artisti di esprimersi relazionandosi in maniera costruttiva con le realtà urbana, e alla crescita di alcuni artisti che, con i loro pezzi sono protagonisti di aste milionarie.
Finalmente disponibili in stampe di grande formato, le immagini di Martha Cooper saranno visibili in numero superiore in una proiezione su grande schermo all’interno della quarta sala, che sarà dedicata ad un approfondimento visuale che appassionerà gli amanti della fotografia di tutte le età. Quasi 40 anni di un racconto che diventa un vero e proprio documento storico da non perdere.
> L’artista
Martha Cooper è la fotografa di riferimento della scena artistica underground newyorkese. Nata nel 1943 a Baltimora, dagli anni settanta ha documentato il lavoro e le opere dei protagonisti della street art internazionale.
> Figlia del proprietario di un negozio di fotografia di Baltimora, la storia di Martha Cooper con la fotografia è iniziata alla fine degli anni’40, quando il padre le regala la prima macchina fotografia e la porta con lui alla ricerca di immagini. Sessant’anni dopo, Martha Cooper è ancora alla ricerca di immagini, ma nel frattempo, molte opere dal suo archivio sono citate come informazioni e testimonianze cardini della nascita della cultura hip-hop e dei graffiti.
> Nasce come fotografa stagista presso il National Geographic Magazine negli anni 60, negli anni ’70 approda come fotografa al New York Post. In quel periodo conosce il King “Dondi” che la introduce nel mondo dei graffiti. Le sue fotografie sono apparse nel National Geographic, nelle riviste Smithsonian e Natural History e in diverse decine di libri e riviste. Nel 1984 pubblica Subway Art, che arriva a vendere mezzo milione di copie e si afferma come un libro sacro per gli appassionati, aspiranti artisti e storici dell’arte di tutto il mondo.
> Attualmente vive a Manhattan ed è direttore della fotografia del City Lore, il centro di New York della Urban Culture Folk ed espone nei musei del mondo intero le sue fotografie, continuando a scattarne tutt’ora nei maggiori festival.
> Potete seguirla su instragram: @marthacoopergram