Prima Nazionale / Coproduzione REf
Gus Van Sant
Trouble
7 – 10 Ottobre 2021
Teatro Argentina
21 [Sab 09 h19, Dom 10 h16+21]
da € 25 a € 30
1h40m circa
«Ho deciso di cambiare il titolo dello spettacolo per evidenziare il valore di un semplice gesto – come dipingere un oggetto comune, un barattolo di minestra – in grado di sconvolgere il mondo dell’arte per sempre. Così mi piace di più, è una decisione dell’ultimo minuto che mi sembra più stimolante». Così Gus Van Sant racconta il nuovo titolo del suo spettacolo TROUBLE che il Romaeuropa Festival 2021 presenterà in prima nazionale al Teatro Argentina di Roma dal 7 al 10 ottobre 2021, nell’ambito della trentaseiesima edizione del festival.
Il pluripremiato regista Gus Van Sant si avventura nella sua prima creazione per il palcoscenico con uno spettacolo di teatro musicale ispirato da Andy Warhol e dalla sua travolgente capacità di trasformare le immagini in icone, raggiungendo lo status di celebrità in tutto il mondo come persona e artista.
Un percorso immaginario tra fatti, sogni e ricordi abitato da personaggi che hanno segnato un’intera epoca come l‘attrice Edie Sedgwick, scomparsa prematuramente, lo scrittore nordamericano Truman Capote o il critico d’arte Clement Greenberg. Ad interpretarli un cast di adolescenti e giovanissimi attori che, nell’assumere età e identità diverse, incarna e si confronta con un pezzo di storia apparentemente lontano ma ancora attuale. In Trouble, la sensibilità e il carisma di Gus Van Sant riaccendono il desiderio di stare insieme e formare un movimento che sia abbastanza forte da cambiare il mondo.
«Mi ha sempre affascinato il breve lasso di tempo durante il quale Warhol passò da creativo pubblicitario ad artista plastico. È avvenuto nel giro di quattro anni, sebbene lui già in precedenza avesse fatto arte “seria” e negli anni seguenti fossero successe molte cose. Sono stato sempre attratto da quel periodo. E mi attrae anche perché significò una trasformazione dei galleristi di New York, una trasformazione degli atteggiamenti nei confronti dell’arte» afferma il regista «Andy fu uno dei primi a credere nel potere della pubblicità. Lui pubblicizzava sè stesso. Quando lavorava ancora in pubblicità concepì annunci che imprimevano il suo nome nella memoria della gente, faceva regali ai collezionisti, faceva networking, comprava quadri, andava a tutte le mostre… Fu un pioniere dell’autopromozione».
Un processo che ha innescato un cambiamento radicale dei paradigmi dell’arte, generando un dibattito su ciò che era veramente importante nella società americana, sulla commercializzazione degli oggetti artistici, sulla sostituzione della tecnica con la tecnologia e sul potere della riproduzione dell’era industriale ben prima dell’era digitale a cui appartengono i giovani attori e le giovani attrici in scena.
«È una mia prassi girare film anche con attrici e attori che non ne hanno mai girato uno. Anche in Mala Noche, Drugstore Cowboy e in My Own Private Idaho ho coinvolto attori professionisti e non. L’idea di lavorare con attori poco conosciuti è qualcosa a cui sono abituato. Ma i giovani protagonisti dello spettacolo hanno già alle spalle esperienze professionali nel mondo teatrale»
Bio
Gus Van Sant è un regista, sceneggiatore, pittore, fotografo, musicista e autore americano che ha ottenuto consensi sia come regista indipendente che mainstream. I suoi film trattano usualmente temi legati alle sottoculture e all’emarginazione, in particolare l’omosessualità. Non a caso Van Sant è considerato uno degli autori più importanti del movimento New Queer Cinema. Ha esordito alla regia cinematografica con il lungometraggio Mala Noche (1985). Il suo secondo lungometraggio, Drugstore Cowboy (1989) è stato molto acclamato e gli è valso premi alla sceneggiatura dalla Los Angeles Film Critics Association e dal New York Film Critics Circle e il premio per la miglior regia dalla National Society of Film Critics. Il suo film successivo, My Own Private Idaho (1991) è stato altrettanto elogiato, così come la commedia nera To Die For (1995), il dramma Good Will Hunting (1997) e il film biografico Milk (2008); per questi ultimi due, Van Sant è stato nominato per l’Oscar come miglior regista ed entrambi i film hanno ricevuto la nomination come miglior film. Nel 2003, il film di Van Sant sul massacro della Columbine High School, Elephant, ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes. Nello stesso anno, sempre al Festival di Cannes, Van Sant ha ricevuto anche il premio per la miglior regia. Van Sant ha scritto le sceneggiature di molti dei suoi primi film ed è l’autore di un romanzo, Pink; ha pubblicato un libro di sue fotografie, 108 Portraits, oltre a ben due album musicali.
Crediti
Testo, musica e regia: Gus Van Sant
Con: Carolina Amaral, Diogo Fernandes, Francisco Monteiro, Helena Caldeira, João Gouveia, Lucas Dutra, Martim Martins, Miguel Amorim, Valdemar Brito
Collaborazione artistica e drammaturgia: John Romão
Direzione musicale: Paulo Furtado / The Legendary Tigerman
Direzione vocale: João Henriques
Set design: José Capela con l’assistenza di António Pedro Faria e con le immagini create da José Carlos Duarte
Light design: Rui Monteiro
Ritratti: Bruno Simão
Costumi: Joyce Doret
Sound design: João Neves
Supporto coreografico: Sónia Baptista
Tecnico del suono: Rui Antunes
Direttore di palco: Inês Carvalho e Lemos
Direttore tecnico: Gi Carvalho
Produzione esecutiva: Francisca Aires
Produzione: BoCA (Lisbon)
Co-produzione: National Theatre D. Maria II, deSingel, Festival Romaeuropa, Onassis Foundation, Kampnagel, La Comédie de Reims, Teatro Calderón
Supporto: Teatro Thalia, Suspenso