RISCOPRIRE LA BELLEZZA. AL TRAMONTO E NELLE SERE D’ESTATE.
LA MUSICA ANTICA NEI MERAVIGLIOSI LUOGHI DEL PATRIMONIO STORICO-ARTISTICO DEL LAZIO.
SI APRE IL 24 GIUGNO ALLA GALLERIA SPADA A ROMA CON
HOPKINSON SMITH
LA RASSEGNA “IN MUSICA” nell’ambito di ART CITY 2017
Tutti conoscono Castel Sant’Angelo a Roma. Possiamo dire lo stesso della straordinaria Abbazia di Casamari a Veroli, provincia di Frosinone? Così come tutti avranno sentito almeno una volta le sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven, certo. Ma in quanti conoscono il piacere di aver ascoltato la sua musica attraverso il suono del fortepiano?
A colmare questi vuoti ci pensa “In Musica”, la rassegna di musica antica – con qualche incursione nel contemporaneo – che dal 24 giugno al 2 settembre offre al pubblico di Roma e del territorio laziale, e ai tanti turisti in visita nel nostro Paese, nove concerti imperdibili per l’altissimo livello degli artisti invitati, per la scelta inusuale dei programmi proposti e per l’opportunità di riscoprire alcuni siti e musei di inestimabile valore storico-artistico, gestiti dal Polo Museale del Lazio diretto da Edith Gabrielli. Senza distinzioni gerarchiche fra territorio urbano e provincia.
La rassegna “In Musica”, curata da Cristina Farnetti, rientra nelle attività di ArtCity – Estate 2017, un articolato programma promosso dal Polo Museale del Lazio che, ispirato ai principi della nuova museologia, apre le porte dei musei e dei più bei siti archeologici ad altre forme di espressione – la musica, la danza, la letteratura, il teatro e i linguaggi multimediali – per valorizzare e far rivivere sotto una nuova luce luoghi di un fascino senza tempo che nel corso dell’ultimo anno e mezzo, è bene sottolinearlo, sono stati in gran parte rinnovati e restituiti ad una migliore fruizione. Per far (ri)scoprire la Bellezza.
Fra i dipinti barocchi della Galleria Spada e gli affreschi cinquecenteschi di Castel Sant’Angelo a Roma; il giardino rinascimentale di Villa Lante di Bagnaia e il rigore romanico della Chiesa di San Pietro a Tuscania; l’imponenza architettonica di Palazzo Farnese di Caprarola e la vista mozzafiato sul mare del Museo Archeologico di Sperlonga, passando per il sorprendente quanto sconosciuto Castello di Giulio II a Ostia Antica e lo slancio gotico dell’Abbazia di Casamari a Veroli, saranno nove gli appuntamenti con alcuni fra i più grandi interpreti, a livello internazionale, di musica antica.
Hopkinson Smith, Rinaldo Alessandrini e Concerto Italiano, Stefania Neonato, Siebe Henstra, Evangelina Mascardi, Pino De Vittorio con Laboratorio ‘600, Enrico Pieranunzi, Pedro Memelsdorff e Mala Punica, Andrea e Paolo Pandolfo con Michelangelo Rinaldi saranno le prestigiose guide di un’affascinante esplorazione di quell’universo musicale che va dalla complessità ritmica della musica di fine Trecento allo stile recitativo del primo Seicento, dalle innovazioni strumentali solistiche della musica rinascimentale al giovane Beethoven. Comune denominatore, la scelta di eseguire le musiche con gli strumenti originali del tempo, mentre la deviazione dalla norma è costituita da due contaminazioni con il contemporaneo: le improvvisazioni di Enrico Pieranunzi a partire da Bach, Händel e Scarlatti; e l’incontro fra il mondo di Marin Marais ed Erik Satie nel concerto dei fratelli Paolo e Andrea Pandolfo in un inedito trio con il pianista Michelangelo Rinaldi.
Si parte il 24 giugno alla Galleria Spada di Roma con l’eccezionale presenza di Hopkinson Smith, unanimemente riconosciuto come il più importante liutista vivente a livello mondiale, da decenni presente in tutte le stagioni concertistiche di rilievo internazionale. Fra i meravigliosi dipinti di epoca barocca della Sala 3, Smith eseguirà musiche di Giovanni Girolamo Kapsberger, John Dowland, John Johnson e Anthony Holborne, ovvero ai principali autori attivi a Roma e Londra tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento.
Di assoluto rilievo anche la data del 6 luglio, sempre a Roma, a Castel Sant’Angelo: in occasione del 450° anniversario della nascita di Claudio Monteverdi, il fastoso complesso plastico pittorico della Sala Paolina – considerato uno degli episodi artistici principali del Cinquecento romano – ospiterà Rinaldo Alessandrini e Concerto Italiano che eseguiranno “Lettera Amorosa”, madrigale paradigmatico dello stile recitativo, di cui Monteverdi fu maestro, e cardine formale della sua trilogia di opere (“Orfeo”, “Incoronazione di Poppea”, “Il ritorno di Ulisse”). Alessandrini, interprete monteverdiano di riferimento a livello internazionale, ha diretto la trilogia e una serie di concerti monografici nelle principali sale e teatri in Europa, Usa, Giappone, Cina e Australia, tra cui l’Opéra Garnier di Parigi, il Teatro alla Scala di Milano e la Carnegie Hall di New York. Soltanto grazie all’invito del Polo museale del Lazio, Alessandrini sarà anche a Roma per celebrare questa importantissima ricorrenza, dedicando il concerto al VII libro di “Madrigali” (1619) e agli “Scherzi musicali” (1632) che Monteverdi scrisse a Venezia, dopo aver lasciato la corte dei Gonzaga. Allora, la Serenissima era la città dell’innovazione culturale e politica, mondana e carnevalesca; ed il linguaggio sperimentale, libero ed ardito, di quei madrigali ne è uno specchio luminoso
L’8 luglio inizia invece il percorso musicale extra-urbano alla scoperta dei siti del Polo Museale del Lazio nel territorio regionale. Nella Sala della Conversazione di Villa Lante a Bagnaia, frazione di Viterbo, Stefania Neonato eseguirà al fortepiano musiche di Beethoven, Mozart e Clementi. Occasione preziosa per visitare il giardino di Villa Lante, disegnato dal Vignola e considerato il più importante giardino rinascimentale italiano, ma soprattutto opportunità eccezionale per ascoltare tre autori notissimi al pubblico restituiti però alla sonorità originaria dello strumento loro contemporaneo, il fortepiano, la cui resa timbrica si discosta notevolmente dal pianoforte grancoda che uniforma oggi, nelle sale da concerto, il repertorio tastieristico di oltre quattro secoli.
Il viaggio nell’universo della musica antica prosegue in territorio viterbese, precisamente nella Chiesa di San Pietro a Tuscania, gioiello dell’arte romanico-lombarda la cui facciata e lo straordinario rosone si affacciano su un cortile arricchito da sarcofagi etruschi. Scenografia naturale di alcuni dei film più importanti della storia del cinema come, fra gli altri, l’”Otello” di Orson Welles, “Uccellacci e uccellini” di P.P. Pasolini e “Nostalghia” di Andrej Tarkovskij, la Chiesa di San Pietro ospiterà il 15 luglio il clavicembalista olandese Siebe Henstra, con un programma davvero raro: le trascrizioni manoscritte per clavicembalo di alcune opere di Bach ad opera di Gustav Leonhardt, maestro di statura eccelsa, scomparso da pochi anni, di cui Henstra è stato allievo. Trascrizioni che il musicista olandese ha recentemente pubblicato per Bärenreiter Verlag e portato in tournée in Europa.
Realizzato per la prima volta su commissione dal Festival Resonanzen della Konzerthaus di Vienna, arriva il 22 luglio nella Sala dei Fasti dell’incantevole Palazzo Farnese di Caprarola, provincia di Viterbo, “Il Cortegiano Perfetto. Musica e poesia nelle corti italiane del XVI secolo” con la direzione musicale di Evangelina Mascardi. Un programma ispirato al “Libro del Cortegiano”del Castiglione, ripartito in quattro sezioni dedicati ad altrettanti temi: il gioco, la guerra, la sprezzatura e l’amore. Il programma intreccia musica vocale e strumentale di autori contemporanei e ispirati in vario modo al Cortegiano.
Un inebriante tuffo nell’anima mediterranea è invece quello che compirà il 29 luglio alla Villa di Tiberio nel complesso del Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga Pino De Vittorio con Laboratorio ‘600. Sullo sfondo delle vetrate del museo che si affacciano sul mare del litorale pontino e sulla Villa e la Grotta di Tiberio, De Vittorio eseguirà “La Scillitana”, un programma ispirato al gruppo scultoreo di Scilla ma soprattutto alla tradizione dei canti di mare e di viaggio dell’area partenopea e siciliana. La scillitana che dà il titolo al programma, è una ninna nanna in dialetto siculo la cui fortuna ha attraversato nella tradizione orale numerose generazioni, oggetto di varianti e trasposizioni di generi. Apprezzatissimo solista, Pino De Vittorio è sulla scena musicale da oltre vent’anni, fra i nomi di punta delle stagioni del San Carlo di Napoli e del Teatro alla Scala di Milano, nonché del MaggioMusicale Fiorentino e delle Settimane Internazionali di Napoli.
Prima delle due incursioni nel contemporaneo previste dalla rassegna “In Musica”, il 3 agosto al Castello di Giulio II di OstiaAntica, Enrico Pieranunzi, jazzista di assoluta fama mondiale che in questi anni ha pubblicato tre cd esemplari della sua personale rilettura di Bach, Händel e Scarlatti, improvviserà a partire dalle musiche di questi celeberrimi compositori. Il concerto di Pieranunzi sarà l’occasione per visitare lo splendido sito, da poco riaperto al pubblico dopo anni di vuoto e di silenzio.
Il 17 agosto invece dal mare si passa all’entroterra, a Veroli, provincia di Frosinone. All’Abbazia di Casamari si esibirà Pedro Memelsdorff con l’ensemble Mala Punica in un programma che alterna una selezione di movimenti liturgici con numerose citazioni da canzoni profane. Una rilettura, con sensibilità contemporanea, di un gioco intellettuale raffinato tipico dell’epoca (fine Trecento) che promette di stupire il pubblico. Rara occasione di assistere all’esibizione di un ensemble di questo livello che esegue un repertorio davvero particolare che si unisce alla possibilità di visitare uno dei più importanti monasteri italiani di architettura gotica cistercense di cui ricorre quest’anno l’ottavo centenario dalla fondazione.
La programmazione di “In Musica” si chiude il 2 settembre a Viterbo con il secondo evento di contaminazione fra musica antica e musica contemporanea. Al Museo Archeologico Rocca Albornoz Paolo Pandolfo, considerato il più grande gambista vivente dopo Jordi Savall, insieme al fratello Andrea Pandolfo e a Michelangelo Rinaldi si esibirà in “Kind of Satie”, programma che integra composizioni di Erik Satie e Marin Marais (1656-1728), utilizzando brani originali di entrambi. Commissionato dal Teatro Miela di Trieste, il concerto spettacolo ha esordito nel maggio 2015 e dopo numerose riprese ha dato luogo ad un CD in uscita a breve per Glossa Music.
Per assistere ai concerti è necessario essere muniti del biglietto di ingesso ai siti del Polo Museale del Lazio che ospitano gli eventi in programma.